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Danza

Immagine del redattore: Packy ThunderPacky Thunder

Danza, ballerina, sulla tela del tempo,

sei nota sospesa in un fragile intento.

Le dita sfiorano l’aria, incerte,

mentre i piedi raccontano storie mai dette.


La vita ti scrive in chiavi mutevoli,

a volte arpeggi, a volte dissonanze instabili.

Il violino accarezza la gioia leggera,

poi il contrabbasso affonda in cadenza severa.


Ma tu continua, non fermarti mai,

anche se il ritmo si spezza in un guaio.

Se il pianoforte tace e il buio si stringe,

lascia che il corpo col tempo si finga

fiamma, respiro, eco lontana,

che danza anche quando la musica manca.


Ogni battuta è un passo rubato,

ogni esitazione, un sogno spezzato.

Ma tu danza, perché l’arte resiste,

anche quando la vita insiste

a cambiare spartiti, a spegnere il suono,

a trasformare il palco in abisso profondo.


E se un giorno l’ultimo applauso cadrà,

come foglia nel vento che il tempo berrà,

non sarai mai solo polvere spenta:

sarai la melodia che ancora s’inventa,

che nasce nel cuore di chi ti ha guardata,

e resta, per sempre, nell’aria danzata.

 
 
 

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