
In un bosco d’autunno, il tempo rallenta,
si stendono foglie come tappeti di ruggine e oro,
tra i tronchi che respirano storie, antichi respiri,
sotto un cielo che cambia come vecchi ricordi.
Le castagne, cuori scuri di legno e terra,
cadono come segreti dalla chioma degli alberi,
piccoli mondi, protetti da ricci spinosi,
svelano l’anima nascosta, la promessa del calore.
Il vento passa, e parla di cose lontane,
di passi di viandanti, di voci perdute,
ogni sussurro sfiora come dita gentili,
risvegliando il sonno della stagione che muore.
E le colline, avvolte in un velo di nebbia,
sono come sogni che non vogliono svegliarsi,
tra vigne di colori che scolano l’estate,
sfumando, si arrendono alla quiete che viene.
L’autunno è un racconto di addii e raccolta,
un invito a riposare tra le braccia dell’ombra,
è il fuoco che scoppietta, il crepitio della legna,
una voce che sussurra: ogni fine è un ritorno.
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